L’erba del vicino è sempre più… boh!

paroledavendere
3 min readNov 17, 2020

Come diventa difficile uscire dal proprio walled garden una volta che ci siete entrati

Se vi trovate dalle parti di Viterbo certamente non potete mancare la visita al Sacro Bosco di Bomarzo, un parco di divertimenti rinascimentale, costellato da enormi sculture di creature mitologiche ed edifici strampalati. Un’opera monumentale voluta nel 1547 dal Principe Pier Francesco Orsini, a cui si accede da un varco murario, con una scritta che anticipa al visitatore le meraviglie dell’interno. Questo enorme giardino era in realtà meno cintato di quanto potesse sembrare, perché frequentato da persone dalle menti molto aperte, che all’ombra dei mostri discutevano di arte, politica, filosofia, partecipavano a giochi e spettacoli.

Uno dei meravgliosi mostri del Bosco, foto scattata da me a Bomarzo nel 2016

Se mi avete seguito sin qui, vi chiederete che c’entra una magione rinascimentale con le nostre vite? C’entra o meglio, non c’entra nulla.

Il giardino murato (walled garden) è un’espressione nata di recente nel mondo digitale per definire quella particolare situazione in cui un utente rimane rinchiuso su stesso, circondato dalle proposte su misura dei social e di altri media, che rispecchiano esclusivamente i gusti del suo profilo. Praticamente è imprigionato nelle cose che gli piacciono o che gli interessano, senza possibilità di conoscere l’ignoto o di modificare le sue preferenze.

Quindi se amate la musica country, ad esempio, Spotify nel mixtape vi proporrà certo Johnny Cash o Willie Nelson, ma ovviamente non i Sigur Rós.

Allo stesso modo se seguite un candidato politico con un certo orientamento, Facebook vi riempirà di notizie riguardanti quell’area (in positivo e negativo), in base ai vostri like, ma anche a quello che in futuro potrebbe essere piantato e crescere rigoglioso nel vostro giardino.

Idem Netflix: un tempo guardando i canali della tv tradizionale, si poteva incappare in qualcosa di inaspettato, in un autore sconosciuto o evitato, in un film ignorato, scoprendo nuove visioni o alternative di pensiero, ora questo è molto più difficile.

La costruzione del giardino ci rinchiude su noi stessi e rende i profili precisi e definiti. Dal walled garden è difficile scappare, in un attimo ti ritrovi in una giungla. Nessuno ha interesse a farti uscire; sono anche i tuoi stessi simili ad alimentarlo, rendendo ovvio che tu abbia sempre ragione, perché anche le erbacce del tuo giardino, sono erbacce cresciute ad hoc. E a nessuno viene voglia di sporgere il naso fuori dal proprio muretto - stai così bene lì dentro! rinfrancato da chi ti capisce – al punto che per te l’erba del vicino non è quella sempre più verde, ma quella sempre peggio della tua.

Il rischio è che la mancanza di imprevedibilità diventi ottusità e una mente chiusa in più, rappresenta una sconfitta per tutti.

Cercatevi al più presto un giardiniere, uno di quelli bravi, però.

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